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Recuperi fiscali: quando tutelare un proprio diritto diventa un percorso ad ostacoli
Treviso, 24-25 settembre 2019
Quante e quali difficoltà ogni creditore deve saper affrontare e superare per non perdere il proprio diritto? La prospettiva è di trovarsi difronte ad una vera e propria corsa ad ostacoli, e il rischio è che le aziende potrebbero non uscirne vincitrici. Crediter, presente al Salone delle Medie Imprese, tenutosi al Best Western BHR Treviso Hotel di Quinto di Treviso, ha fatto chiarezza sulle regole del gioco, presentando Istanza di Interpello all’Agenzie delle Entrate.
Ma perché queste “partite” molto spesso, vengono perse?
Molte volte, il creditore rinuncia a priori a gestire i propri crediti – spiega l’Avv. Riccardo Pavanello, C.E.O. di Crediter – o perché non è a conoscenza di queste opportunità o perché oggettivamente è difficile averne il controllo, soprattutto se la gestione deve durare per tanti anni (in media 7/8). Spesso le difficoltà sono legate a dubbi interpretativi e, pur di evitare rischi o contestazioni da parte dell’amministrazione finanziaria, il creditore preferisce rinunciare al proprio diritto. Si sta parlando, indubbiamente, di una materia molto tecnica, a cavallo tra il legale e il fiscale, e questa resa incondizionata per il creditore costituisce un danno, sia in termini economici sia in termini di investimento di risorse umane interne.”
Sono questi i pericoli a cui va incontro il creditore che vuole esercitare il proprio diritto e, la partecipazione di Crediter, azienda storica che da più di 50 anni si occupa della gestione del credito a 360°, al convegno dedicato alle Medie Imprese, è stata, ancora una volta, l’occasione per mettere sotto la lente d’ingrandimento tutti gli ostacoli che rendono difficile, ma non impossibile, il recupero dell’IVA.
“Problemi che possono nascere anche dagli Organi delle procedure stesse, sottolinea l’Avv. Pavanello – Proprio di recente, infatti, alcuni curatori hanno contestato le note di variazione emesse dai creditori al termine della procedura concorsuale, perché per mano loro, la ditta debitrice era stata cancellata dal Registro delle Imprese o era già stata cancellata la relativa Partita IVA.Un problema che non si poteva ignorare, e con l’obiettivo di affiancare il creditore in questa ardua partita, abbiamo voluto provocare una soluzione interpretativa direttamente all’Agenzia delle Entrate, al fine di dissipare ogni dubbio e di fornire solo certezze in una materia tanto complicata. Azione che si è concretizzata con l’lstanza di Interpello! ”.
Sul punto, l’Agenzia delle Entrate, ha risposto positivamente all’Interpello proposto, riconoscendo in maniera esplicita, il diritto del creditore ad emettere la nota di variazione, anche in caso di intervenuta estinzione del soggetto passivo IVA.
E’ stato, poi, compito del Dott. Andrea Marcandoro, Commercialista e Revisore Contabile, titolare dell’omonimo Studio, illustrare i passaggi tecnici, soprattutto di ordine fiscale, che hanno contribuito a trovare una soluzione positiva al problema.
La medesima questione posta all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, è stata esaminata, altresì, dalla Corte di Giustizia Europea in data 8 maggio 2019 (problema sollevato da un contribuente della Repubblica Ceca). – chiarisce il Dott. Marcandoro – In tale sentenza, si è affermato che il creditore ha il diritto alla riduzione della base imponibile IVA quando si trovi di fronte ad una situazione di mancato pagamento del credito da parte di un debitore insolvente. Tale diritto è indipendente dalla circostanza che quest’ultimo abbia perso o meno la qualità di soggetto passivo. Eccede i limiti della Direttiva n. 112/2006 il fatto di escludere qualsiasi possibilità di riduzione in caso di estinzione del debitore in quanto si finirebbe per far gravare sul creditore un’imposta che non è stata mai incassata”.
Infine, a prendere la parola è stato il Dott. Stefano Monti, Direttore Amministrazione e Finanza della EMMETI Spa, che ha raccontato la propria esperienza professionale e il modo in cui una grande azienda come EMMETI Spa, gestisce il proprio credito ed i relativi recuperi fiscali. Quella che è stata illustrata, è la storia di un gruppo vincente, iniziata nel 1976 con la produzione di valvolame e raccorderie, rafforzata, in seguito, con la commercializzazione dei climatizzatori e segnata, nel tempo, con l’apertura di filiali in Spagna, in Francia e in Gran Bretagna, fino a cedere, nel 2015, la proprietà al gruppo filandese Rettig. In cifre, il tutto si è tradotto, per l’anno 2018, in: 138 milioni di fatturato, 382 dipendenti e oltre 10.000 articoli prodotti e commercializzati.
I componenti di produzione, uniti a caldaie a condensazione, pannelli isolanti a pavimento, bollitori e pannelli solari, pompe di calore inverter, sistemi per la contabilizzazione del calore e climatizzatori – precisa il Dott. Monti – sono tutti sviluppati in modo diretto ed esclusivo e vengono offerti e supportati da progettisti, installatori e centri assistenza qualificati. La ricerca e l’innovazione, inoltre, mirano ad un unico risultato che si traduce per il consumatore in: benessere, risparmio energetico e tutela dell’ambiente”
Una fotografia che ha riprodotto l’immagine di un’impresa che ha saputo gestire in modo ponderato anche le negatività, permettendole di continuare ad essere tra le aziende più complete del settore. Valido supporto in questa percorso, il rapporto instaurato con Crediter, che ha fatto sì, che situazioni creditorie penalizzanti, venissero affrontate in modo da ricavarne utilità, a volte inaspettate. Obiettivo che, in 10 anni di collaborazione, è stato ampiamente raggiunto.